Il ritorno di un simbolo sacro: la croce
Simbolo spirituale che nutre l’ispirazione di nuovi design di gioielli da secoli, la croce ritorna con forza a imporre la sua estetica unica.
Un trend non nuovo che ha avuto diversi momenti di gloria anche in periodi storici lontani. Già durante l'Impero Bizantino, per esempio, le croci erano indossate da membri della nobiltà e dell'élite per imporre il loro status e potere, oltre che come segno di devozione religiosa. Successivamente, nel Rinascimento in Europa, continuarono a essere popolari tra la nobiltà e l'aristocrazia. In quel periodo, venivano creati gioielli elaborati e sofisticati, spesso commissionati dai ricchi mecenati per esprimere la loro ricchezza e il loro gusto artistico, ed erano decorate con smalti, perle e pietre preziose. Nel corso dei secoli successivi, le croci sono rimaste un elemento prominente nella gioielleria, con periodi di maggiore e minore popolarità, a seconda delle tendenze del momento.
Oggi, il loro profilo ci conquista per il significato paradigmatico che custodisce tradizione e innovazione, sacro e profano. Dai bijoux pensati per la quotidianità ai pezzi one-of-kind, sono tanti gli stili in cui le croci vengono proposte, per adattarsi ai gusti personali e alle esigenze di chi le sceglie.
È disinvolta e irriverente, come tutti i gioielli firmati Amen, la croce pendente, illuminata da zirconi multicolore. Nel suo bracciale ispirato al rosario, Laurent Gandini ne propone, invece, una versione gioiosa e celebrativa, conferendogli un aspetto floreale, realizzato con gocce di labradorite incastonate in sequenza. Infine, per il prezioso Python pendant, Akillis si appropria della croce come figura grafica, liberandola dal simbolismo consueto, dando vita a un gioiello unisex dallo stile glam rock, realizzato in oro bianco con pavé di diamanti.
Antonella Reina, Editor VO+