Gismondi 1754: un 2020 da record
Chi segue le quotazioni AIM Italia di Borsa Italiana sa che, “su piazza”, da dicembre 2019, la sigla “GIS” è sinonimo di alta gioielleria made in Italy, ossia Gismondi 1754. Un anno intenso per la storica maison di Genova che da sette generazioni si identifica per le sue creazioni dalla grande personalità, che chiude questo 2020 con una tendenza molto più che positiva, registrando a metà dicembre ricavi gestionali già superiori al fatturato dell’anno scorso.
Effetti di un “recovery plan” aziendale che ha dato i suoi frutti, e che nonostante la situazione internazionale dovuta alla pandemia, non ha subito né variazioni di programma né flessioni, anzi.
Nello specifico, dall’inizio del mese di dicembre i concessionari wholesale in Italia hanno concluso vendite per Euro 155.000, cui sono da aggiungere i 51.000 ottenuti dal Mercato Middle East, oltre a importanti ordini di pezzi one-of-a-kind. Andando verso Est, il trend non è stato diverso: nella prima metà di dicembre, il franchising di Praga ha registrato vendite per Euro 71.200, mentre nei Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Ucraina, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Tagikistan, Uzbekistan, Turkmenistan) si è portato avanti il rafforzamento della presenza del marchio.
Mosse strategiche che hanno appunto portato il fatturato del 2020 a 6 milioni, migliorando la performance del 2019 che si era già attestata sulla ragguardevole cifra di 5,75 milioni.
Lorenza Scalisi, Senior Editor VO+