Arina Pouzoullic: La Futura Generazione di Collezionisti
«Ho un sogno: far "accomodare" i gioielli attorno a un tavolo insieme ad altre discipline artistiche, come pittura, scultura, arti visive, e attivare una conversazione tra le arti che abbia luogo in uno spazio e un tempo fisici.
Sin dal Medioevo, i gioielli sono sempre stati legati ad altre discipline creative, influenzati dalla moda, l'arte, la geografia, il costume, la società, le agende politiche di un preciso periodo, conservando un significato che andava oltre quello di mero oggetto decorativo.
In qualsiasi momento della storia del gioiello, la sua arte è stata ridefinita, i suoi riferimenti hanno cambiato intensità, ma sempre portando qualcosa di nuovo. E questa evoluzione è in corso ancora oggi, grazie alla diversità creativa, la capacità tecnica e la pluralità dell'offerta.
Sta emergendo una nuova categoria di collezionisti che richiede pezzi autentici, rari, esclusivi, ma anche moderni e senza tempo. Chi è in grado oggi di rispondere a questa nuova domanda sono i designer indipendenti, che rimangono però sempre una nicchia rispetto al resto dell'offerta di mercato. È il loro talento a fare la differenza, in grado di costruire la futura eredità del gioiello contemporaneo, e i designer della mia galleria Second Petale rappresentano esattamente tutto questo.
Certo, il linguaggio creativo, l'identità, lo stile sono diversi, spaziano dall'alta gioielleria al pop, ma sono tutti accomunati da un'eccellente maestria che permette loro di sfidare lo status quo, rendere possibile l'impossibile, avere una creatività senza limiti.
Marie Cabirou di Marie Mas per il gioiello cinetico, sempre in movimento; Luz Camino per far sembrare "vive" e reali le sue creazioni; Salima Thakker per la curiosità che dà benzina a tutto ciò che crea; Paola Brussino per la visione pionieristica e per dare spazio a materiali intriganti e non convenzionali per l'alta gioielleria. E, insieme, spingono la conversazione oltre, verso una nuova era, esattamente come accade nell'arte, che ispira, insegna, eleva»
Federica Frosini, Editor in chief VO+