Urbino tra artisti e sculture in oro
Arte e oro protagoniste fino all’8 settembre 2019 alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino dove, grazie alla mostra intitolata “Scultura Aurea” e curata da Paola Stroppiana, sono protagoniste alcune straordinarie creazioni realizzate nel XX secolo dai più grandi artisti del Novecento. Opere che hanno appunto come base la scultura, e che vanno ad esplorare il mondo dei preziosi con stile, originalità ed innovazione al contempo.
Come nel caso de “La persistencia del sonido” di Dalì, due orecchini che ricordano la forma delle cornette del telefono, o del diadema “Flower Head Piece” di Alexander Calder, artista celebre per le sue sculture di arte cinetica sospese al soffitto: un gioiello-scultura che è un fiore con i petali che formano una corolla stilizzata.
E ancora la “Spilla” del futurista Gino Severini, a rappresentare dinamismo, velocità e forme in trasformazione in oro, rubini, zaffiri, smeraldi e diamanti, o “Helena”, serie di gioielli firmata da Georges Braque con turchesi, smalti e brillanti, con spilla che assume le sembianze di un volto femminile, e il “Cavallo con cavaliere con berretto frigio” di Giorgio De Chirico, riproduzione in forma di gioiello di una sua scultura rappresentate un cavaliere con berretto frigio in sella al suo cavallo. Poi Gio’ Pomodoro con la sua collana in oro rosso e bianco, tra smeraldi e rubini, il cognato Arnaldo – che condusse molte ricerche nell’ambito dell’arte del gioiello, e la sua spilla con oro rosa, rubini e geode.
Spazio anche a Fontana con il suo “Concetto Spaziale”, bracciale in oro che riprende il tema caro all’artista dell’uovo, e la Meteora di Umberto Mastroianni, collana con pendente, o l’”Optic Topic” di Man Ray, maschera in argento dorato che fu realizzata come paio di occhiali da sole con il gioielliere Gian Carlo Montebello.
Picasso, infine, stupisce in mostra con il suo “Visage de Faune”, su un medaglione: un volto di fauno ricorrente nella sua arte, qui in oro a 23 carati.