Sacro, “fashion” e prezioso
Al MET è in corso la mostra “Heavenly Bodies”, viaggio tra sacro e profano (e ritorno) alla scoperta del rapporto tra mondo della moda e Chiesa cattolica. Il curatore, Andrew Bolton, descrive l’esposizione come un pellegrinaggio tra la Cappella Sistina, statue e paramenti antichi che dialogano, ad esempio, con i gilet bizantini disegnati da Lagerfeld per Chanel, le creazioni di Versace a fianco dei mosaici di San Vitale a Ravenna o gli abiti da madonne in processione di Dolce e Gabbana mescolati alle statue e ai mosaici di Monreale.
Ad anticipare la mostra, qualche giorno fa si è svolto il MET Gala 2018, eclettico evento nel quale alcuni tra i più importanti divi del cinema, della musica e del mondo fashion internazionale hanno calcato il tappeto rosso tra tiare, abiti a tema, linee da riscoprire e design in bilico tra sacro e profano.
Come Rihanna che ha sfoggiato un cappello papale, o Katy Perry in versione angelo con ali di 6 metri e Madonna vestita con un abito nero di Haute Couture Gaultier Paris, un vero con corona e collana Rinaldy Yunardi e altri gioielli di Jennifer Fisher, Lana Jewelry, Narcisa Pheres, Pascale Monvoisin e Catherine Angiel.
E ancora Diane Kruger con i gioielli Tasaki e un abito personalizzato Prabal Gurung, Kendall Jenner che brillava con gli orecchini di diamanti della nuova collezione Paper Flowers di Tiffany e un tailleur di Off-White, Kate Moss che ha abbinato orecchini vintage a lampadario con un abito Saint Laurent.
Zendaya si è vestita come una moderna Giovanna d'Arco con un abito Versace color canna di fucile, anelli della nuova collezione Paper Flowers di Tiffany e un pendente di diamanti Tiffany.
Sarah Jessica Parker ha scelto un abito Dolce & Gabbana e orecchini e anelli personalizzati di Jennifer Fisher, mentre Lena Waithe teneva in mano il suo mantello “Pride” Carolina Herrera con spille bizantine in oro e pietre preziose firmate Verdura.
E così il ruolo della gioielleria sacra tra tendenze e tradizioni si fa sempre più rilevante.
La tradizione sacra in gioielleria combina, infatti, il mondo della vita a quello della morte grazie ai suoi più iconici simboli come teschi, collane rosario e cuori sacri.
Tra i designer italiani spicca Pietro Ferrante, che tra creazioni tattoo style, fashion e spirituali interamente realizzate a mano in Italia, propone la rivisitazione della classica corona del XIII secolo usata dai monaci cistercensi per la preghiera. Un gioiello unico e rock con i tradizionali grani mixati a soggetti particolari o suggestioni profane. E il rosario, così, non termina con la consueta croce, ma con charms che richiamano alla passione per il mare o per la Natura, per la spiritualità o per la moda.