Roberto Coin: Il lusso è responsabile
Roberto Coin, celebre designer e creatore di gioielli, proprietario del marchio di gioielleria che porta il suo nome, si è distinto negli anni anche per la sua attività a sostegno della responsabilità sociale ed etica delle imprese orafe– come testimonia il premio vinto agli International Palladio Award come miglior brand per la Corporate Social Responsibility nell’industria. Tra i fondatori del World Diamond Council, che dà voce ai produttori di diamanti ed è l’interlocutore principale alle Nazioni Unite per certificare che le pietre non provengano da zone in conflitto, Roberto Coin ha fatto del concetto di “lusso responsabile” uno degli obiettivi principali della sua società. Tutti i diamanti che utilizza il marchio nelle sue collezioni sono certificati dal Kimberley Process Certification Scheme, che garantisce la loro provenienza da zone conflict free (nella garanzia e nella fattura di ogni gioiello ci sono alcune righe dedicate alla certificazione della provenienza). La filiera è trasparente, dal Sudafrica o dall’Europa orientale si arriva ai laboratori di Vicenza dove le idee di Coin prendono forma nelle mani di artigiani gioiellieri di grandissima professionalità. Oltre alla sostenibilità e alla responsabilità sociale, Roberto Coin punta sulla capacità di sorprendere. Come l’ultima collezione Sauvage Privé: due anime, una geometrica e una più esuberante che si sposano in una linea pensata per la donna del futuro. Anche questa collezione è firmata da Coin con un piccolo rubino incastonato nel gioiello a contatto con la pelle. Il suo marchio di fabbrica che prende spunto da un’antica credenza egiziana, secondo la quale indossare un rubino garantisca salute, felicità e una lunga vita.
I gioielli di Coin accanto alle quattro C (Carat, Color, Clarity, Cut) che determinano il valore di un diamante, ne aggiungono una quinta: la C di Consciousness, la coscienza (pulita). Gioielli che regalano un sogno (responsabile).