Quando i fiori diventano gioielli
La bellezza della natura e dei fiori catturata nella creazione di gioielli esclusivi, tra rose e papaveri che diventano orecchini e anelli.
È la sfida di alcuni designer come Christopher Thompson Royds che, con i suoi gioielli a metà strada tra scultura e gioielleria, punta a creare un collegamento tra la permanenza dei gioielli e l'impermanenza della natura. Royds nobilita la bellezza di un fiore selvatico creandone preziosi accessori come gli orecchini Poppy Drop che riproducono i papaveri come pressati tra le pagine di un libro. Il sottile stelo è realizzato in lamina in oro giallo 18 carati: “Il papavero è una pianta dimenticata e sempre più rara”.
Ed è proprio la natura effimera e bellissima ad ispirare tanti designer tra i più amati e seguiti del momento che reinterpretano l’elemento naturale nel suo apice estetico per creare preziosi senza rivali. Come Lord Jewelry con i suoi smalti a colorare i materiali più preziosi: “Quando lavoro con lo smalto, mi ricordo che la vita è piena di colore e gioia”, rivela Sinork Agdere, co-founder del brand che con lo smalto cattura gioia e semplicità di un fiore per spille ornate di diamanti.
Poi Luz Camino con la spilla Carnation, esempio della combinazione valorosa tra resine e oro, materiali innovativi e tradizionali, a delineare la bellezza dei fiori accostandola alla loro fugace essenza. E Michele della Valle che afferma che la natura è la sua più grande fonte di ispirazione perché in essa trascorriamo le nostre vite: sapiente è il suo utilizzo accurato delle gemme preziose, come nell’iconica spilla di smeraldi, diamanti e zaffiri rosa.
Nak Armstrong, infine, propone un originale paio di orecchini scomponibili con stelo e rosa in fiore in oro rosa riciclato 20 carati e pietre preziose colorate tra cui smeraldi, opali blu peruviani, tormaline, zirconi, topazio imperiale e andalusite. “Ogni pezzo deve essere originale nel modo in cui è costruito e nell'uso dei materiali”, afferma.