L’evoluzione possibile dell’e-commerce
Da un’analisi di Digital Fashion Advisory su oltre trenta aziende italiane della moda e del lusso emerge che solo un paio hanno un tasso di penetrazione dell’e-commerce, gestito direttamente, a doppia cifra. Il numero più elevato di Brand analizzati resta, invece, sotto l’1%. Facendo una media, risulta che il campione del fashion e del lusso italiano realizza solo il 2% del proprio fatturato attraverso le vendite online. Un’affermazione dell’e-commerce molto bassa se si considera che la media internazionale è di circa l’8,6% e molti Brand superano addirittura il 20%.
Digital Fashion Advisory prevede per le aziende prese in esame che la digitalizzazione salirà al 5,4% nel 2020 e le realtà con più opportunità di crescita saranno quelle gestite su una piattaforma cloud, che permette di usufruire in tempo reale di tutti gli aggiornamenti presenti nel software.
In un’altra altra indagine, quella di Altagamma Worldwide Market Monitor 2017 presentata a Milano lo scorso ottobre, la situazione sembra più positiva e Bain&Company ipotizza che per la fine del 2017 il 9% delle vendite di beni per la persona nel segmento lusso saranno online. Questa quota, nelle previsioni, dovrebbe salire al 25% nel 2025. Dal report Digital Luxury Experience pubblicato da Fondazione Altagamma con McKinsey&Company emerge che attualmente la penetrazione dell’affordable luxury è del 12%, l’aspirational del 10,6% e l’absolute del 5,1%. A livello merceologico, l’e-commerce del beauty conta il 9,2%, seguito dal ready-to-wear con l’8,7%, dagli accessori con l’8,2% e da orologi e gioielli con il 5,3%.
Gli esperti di McKinsey hanno identificato tre periodi nell’affermazione dell’e-commerce: il primo, dove il tasso è sotto il 5%, il momento in cui i marchi stanno valutando se vendere sul web per mezzo di partner o tramite un proprio negozio virtuale; di solito propongono un’offerta ridotta, non troppo pubblicizzata. Nel secondo periodo, intorno al 6%-7%, le aziende si trovano a un punto critico, oltre il quale solitamente ampliano il business, aprono un vero e proprio negozio digitale, investono nell’IT e rinnovano il sito web per incrementare la visibilità online e offline. A questi cambiamenti di solito segue un boom delle vendite online, che in cinque anni arrivano al 18%-20% dei ricavi totali. L’e-commerce in Italia cresce e dà segnali di vitalità ma si può, e si deve, lavorare ancora molto per la digitalizzazione delle aziende italiane.