Il ritorno dei bijoux
Dai grandi brand di moda alle maison: una delle tendenze del momento è senza dubbio rappresentata dai gioielli abbordabili, ovvero dai bijoux. Sempre più originali, firmati da designer di caratura internazionale e dalla storia antica: dalle collane in metallo dorato e plexiglass al sapore etnico dei bangles tempestati di pietre.
Il mercato della costume jewelry è ben rappresentato dalla storia della fondatrice di Marni la cui nuora Cynthia Wilchez ha fondato un marchio di gioielleria, Aliita.
Secondo una ricerca di Grand View Research, il mercato della bigiotteria nel 2018 valeva 25,2 milioni di dollari, con una stima, entro il 2025, di circa 52,4 milioni. Numeri che superano quelli degli occhiali da sole, con 14,8 miliardi e che entro il 2025 raggiungeranno i 25,6.
Una storia, quella di questi gioielli, nata addirittura durante la rivoluzione industriale quando si permise la produzione in massa di pezzi realizzati in vetro e metalli non preziosi, permettendo davvero a tutte di sfoggiarli con orgoglio. E poi Coco Chanel con i suoi fili di perle finte, in vetro, strass o resina, e le dive di Hollywood, come Bette Davis con la sua collana di bigiotteria ne Il conte di Essex, o Vivien Leigh, Jane Russell ed Elizabeth Taylor.
Queste star influenzarono a tal punto il settore che furono prodotte diverse copie esatte messe poi in vendita da Woolworth, grande magazzino americano.
Un mercato che cresce di circa 6,5 punti percentuali l’anno con brand come Celine che propongono collane in metallo dorato con pendenti e orecchini loggati e Valentino con i suoi braccialetti in pelle con la V in cristalli e tante collane minimaliste da abbinare agli abiti da sogno.
I gioielli di bigiotteria, secondo le statistiche, sono molto richiesti anche dagli uomini (33,6%) che non vedono minacce alla propria mascolinità nell’indossarli.