Il nuovo mondo dei diamanti sintetici
I diamanti creati in laboratorio rappresentano oggi un settore in espansione nel commercio dei diamanti da gioielleria, affiancano quelli naturali e attirano i consumatori.
Si stima una crescita significativa del fatturato, dopo l’iniziale scetticismo degli operatori di settore e dei consumatori. Dal punto di vista chimico, il diamante “fabbricato” è equivalente a quello estratto: inseriti nel mercato dei diamanti e definiti “sostenibili” da marchi come Swarovski, i diamanti da laboratorio vedono, ad esempio, un brand storico come De Beers presentare Lightbox, linea di diamanti da gioielleria creata in laboratorio e collocata a prezzi più accessibili.
Non mancano le controversie, incentrate sui timori per la presenza di gemme prodotte in laboratorio non dichiarate all’interno di lotti di melèe naturali nella distribuzione, come recentemente riferito da Harry Levy, Consigliere della World Federation of Diamond Bourses (WFDB).
Il mercato dei diamanti naturali sarà messo a dura prova dalla difficoltà di trovare nuovi approvvigionamenti e dalla contemporanea crescita della domanda.
E per quanto concerne le pietre colorate? Le principali tendenze condurranno all’aumento della richiesta di gioielli con diamanti colorati da laboratorio, disponibili a prezzi accessibili, mentre i più rari diamanti colorati naturali saranno considerati un investimento di lusso.
Dal punto di vista del consumatore, la cultura digitale consente oggi di conoscere meglio il mondo dei diamanti e contribuisce a creare un nuovo approccio. Prima di acquistare, infatti, i consumatori si informano, cercando online e chiedendo consigli sui social media.
Le nuove scoperte tecnologiche, infine, avranno un impatto significativo sulla produzione di diamanti, sul design della gioielleria e anche sui gusti dei consumatori.