Il lusso? È una sfida tra Millennials e Cina
Secondo le recenti statistiche, il 30% dei consumi di lusso è un privilegio per solamente 18 milioni di persone, circa il 4% di tutti gli acquirenti di beni di lusso. Tra questi, Altagamma e The Boston Consulting Group, hanno selezionato un campione di 10mila consumatori con una spesa media in beni di lusso di 37mila euro l‘anno, con l’obiettivo di analizzare le tendenze di questo ambito. Un mercato che nel 2017 ha raggiunto un valore di 915 miliardi di euro e che nel 2024, secondo le stime, arriverà a 1,3 miliardi.
Questa crescita, per gli esperti, sarà guidata dai Millennials che nel 2024 rappresenteranno il 50% del mercato, e dai consumatori cinesi, che tra pochi anni arriveranno al 40% dei consumi di lusso globali.
I consumatori con il maggior potenziale, infatti, sono proprio i giovani cinesi under 35 che vivono in una grande città, quelli che approcciano il lusso per la prima volta e i “fashionista” che ispirano gli altri attraverso i social network, in particolare Instagram.
Millennials e Cina, quindi, continueranno ad essere le voci catalizzanti dei consumi nel mondo del lusso, come sottolineato dall’indagine annuale sui trend di vendita. In Cina, in particolare, i social media dei marchi sono il primo punto di approccio da parte dei Millennials, davanti agli influencer. E alcune piattaforme raggiungono ovunque i consumatori, soprattutto tramite app.
Per questo è necessario iniziare a considerare i Millennials come categoria di rilievo nell’ambito dei consumi, amanti della stravaganza e del divertimento quando vogliono identificarsi con un brand.
E il Made in Italy? I valori richiesti da questi consumatori attestano l’importanza della qualità e dell’artigianalità, oltre che dell’originalità. Per questo il Made in Italy raggiunge le preferenze del 30% degli intervistati nella statistica, seguito dal Made in France, anche se per i giovani consumatori cinesi l’originalità francese risulta l’attrattiva maggiore.
Il ruolo del digitale, infine, si rivelerà fondamentale per il comparto del lusso tra qualche anno, come sottolineato dall‘analista di Exane Bnp Paribas Luca Solca, che afferma che la distribuzione digitale per il lusso oggi rappresenta il 10% del mercato ed è destinata a crescere fino a rappresentarne il 25% nel 2025. La strada vincente per il futuro, dunque, sembra la realizzazione di un circolo chiuso e virtuoso tra negozio fisico e online.