Il green è il nuovo lusso
Green is the new black. Nella moda come nella gioielleria cresce il bisogno di responsabilità e l’etica, la messa a punto di una filiera “verde” dove la bellezza e l’eleganza sposano la tutela del pianeta e la sicurezza dei lavoratori. I marchi del lusso sono sempre più sensibili e si confrontano con il tema complesso e sfidante della sostenibilità. Sta crescendo, infatti, un pubblico di consumatori sempre più attento e coscienzioso – Millennials in testa -, disposto ad acquistare meno ma meglio, con più spesa ma anche più qualità ed attenzione.
La sostenibilità significa miglioramento continuo, lungo tutti processi che riguardano la filiera produttiva, fatta di giustizia sociale e di tracciabilità, dalla materia prima al prodotto finito, di materiali naturali, di lavorazioni artigianali. L’industria del lusso si sta adeguando nel fare propri criteri di sostenibilità, rispetto dell’ambiente e responsabilità sociale. Sono molti i brand del lusso impegnati in questa strada: LVMH ha in atto diversi progetti “green”, Bulgari ha attivato una mappaturea dei propri fornitori delle pietre di colore per verificare come e dove vengono estratte, Chopard è la prima azienda che lavora con il Fairmined Gold, l’oro raccolto in miniere che hanno ottenuto alti standard di sostenibilità. Insomma, coniugare green e glam, etica ed eleganza, non è solo possibile ma necessario.