Il Centro Studi di Confindustria Moda pubblica per Federorafi i dati di mercato del primo trimestre 2021 del settore orafo gioielliero
L’indagine campionaria elaborata per Federorafi dal Centro Studi di Confindustria Moda evidenzia i segnali di ripartenza del mercato orafo gioielliero.
Nel primo trimestre dell’anno in corso il 24% delle aziende campione presenta un fatturato in crescita rispetto ai livelli del primo trimestre del 2020. “Tra queste - specifica Federorafi – un 10% cresce oltre il 20%; un 5% sperimenta un aumento tra il 10% e il 20% e ancora un 5% tra il 5% e il 10%. Il 22% del campione, invece, mostra vendite invariate rispetto ai primi tre mesi del 2020”. Nonostante ciò, rimane prevalente la quota del campione ancora interessata da contrazioni di fatturato, ma nella misura del 54%, in netto calo rispetto all’ 89% registrato l’anno precedente.
Relativamente ai mercati esteri, circa la metà del campione (48%) segnala anche una maggiore reattività di alcuni paesi partner strategici che si stanno dimostrando più dinamici già dai primi mesi del 2021. Nello specifico, ai primi posti si collocano Stati Uniti, Francia, Emirati Arabi e Qatar.
Quanto alle materie prime, si stanno riscontrando aumenti di prezzo. “Come noto, del resto, le quotazioni non solo dell’oro ma anche degli altri metalli preziosi hanno evidenziato intensi rincari per larga parte del 2020. Le aziende a campione citano infatti esplicitamente oro, rodio, palladio e argento, come principali materie prime oggetto di aumento”.
Rispetto invece alle strategie su cui i diversi player stanno puntando per rispondere alle sfide del mercato, al primo posto viene citato lo “sviluppo del canale online” e a seguire la “razionalizzazione dei costi” e la “ricerca di nuovi mercati”.
Altri dati riguardano il secondo trimestre del 2021. Il 45% delle aziende a campione si aspetta una crescita del fatturato rispetto al medesimo periodo del 2020, il 28% prevede una stabilità sui livelli di aprile-giugno del 2020, mentre il 27% teme una flessione.
In generale il futuro del settore si prospetta in netto miglioramento. Nello specifico “indagando il sentiment delle aziende circa l’evoluzione della congiuntura, un buon 25% colloca un inizio di ripresa già nella primavera del 2021 mentre il 59% colloca l’inizio della propria ripresa tra l’autunno 2021 e la primavera 2022”.