Gucci: focus sulla gioielleria
Una collezione di alta gioielleria venduta in esclusiva nella boutique di Place Vendome a Parigi.
Come dimostrato anche dai ricavi che, tra i 9,6 miliardi nel 2019, il brand vede nella gioielleria un ruolo sempre più importante come traino del marchio in tandem con borse e scarpe.
La Maison, infatti, ha rivelato i dati del bilancio dello scorso anno, nei quali spicca la divisione gioielli ed orologi con il 4% dei ricavi, ovvero oltre 380 milioni di euro, con un incremento notevole in termini economici rispetto al valore dell’anno precedente.
La gioielleria Gucci è totalmente e orgogliosamente Made in Italy: viene realizzata da laboratori artigiani entrati a far parte della filiera di fornitura e con l’ingresso nell’alto di gamma e una prima collezione - Hortus Deliciarum - formata da 200 pezzi – molti dei quali unici e disegnati dal direttore creativo Alessandro Michele. Gucci ha saputo allargare con profitto il know how in un segmento in cui intende continuare a investire.
Per il 2021 la maison ha in programma nuove iniziative per i clienti internazionali alla ricerca di pezzi esclusivi, come il bracciale della nuova collezione Lion Head che rende omaggio al leone, una tra le figure ricorrenti nelle collezioni disegnate da Michele, e declinata in articoli in argento e in oro bianco e giallo 18 carati ornati di diamanti e gemme colorate.
Una collezione che vuole lanciare il messaggio di tutela della natura a sostegno di The Lion’s Share Fund, che si occupa della raccolta di fondi a supporto della biodiversità e del clima in tutto il mondo.
900 le boutique monomarca e le gioiellerie multimarca Gucci nel mondo per un universo nel quale la sostenibilità riveste un ruolo strategico: l’azienda, infatti, utilizza metalli preziosi certificati e riciclati, con l’obiettivo di massimizzare entro il 2025 l’utilizzo di questi materiali per i gioielli e per gli accessori metallici (tra i quali fibbie, borchie, catene), riducendo l’impatto ambientale legato all’estrazione di nuove materie prime.