Export orafo: i dati dei primi 6 mesi del 2018 per Vicenza, Valenza e Arezzo
Luci e ombre per l’export dei distretti orafi italiani nella prima metà di questo 2018. Secondo i recenti Monitor di Intesa Sanpaolo, i tre poli orafi – Valenza, Vicenza e Arezzo – hanno registrato performance diverse e con un solo distretto stabile sui valori del 2017, nella fattispecie quello di Arezzo.
Se da una parte Valenza ha visto un significativo rallentamento nelle esportazioni di gioielleria e bigiotteria (-18,6%) rispetto al secondo trimestre 2017, secondo quanto commentato Intesa Sanpaolo su Preziosa Magazine “questo non rappresenterebbe un indebolimento del distretto, ma un fenomeno di normalizzazione rispetto al balzo di 176 milioni di euro di export verso la Francia verificatosi nel 2017, riconducibile soprattutto all’avvio della produzione nel nuovo stabilimento di Bulgari a Valenza, parte del gruppo francese LVMH“.
Secondo gli analisti dell’istituto bancario, si tratta quindi di un fisiologico assestamento che lascia Valenza tra i poli orafi italiani con 537 milioni di euro di esportazioni.
Poi Vicenza, che ha fatto segnare una battuta d’arresto dei valori esportati di gioielleria e bigiotteria (-9,7 milioni di euro pari a -2,8%), dovuto anche al ripiegamento dei prezzi dei preziosi. Tra aprile e giugno 2018 si sono verificati segnali positivi soprattutto dagli Emirati Arabi Uniti, India e Russia che sono ancora in territorio positivo.
Arezzo è l’unico polo orafo italiani rimasto effettivamente stabile nel secondo trimestre 2018, con un’inversione della tendenza negativa dei primi tre mesi e il ritorno ai valori del primo semestre 2017. A fronte di una riduzione del 2,4% nei primi sei mesi, infatti, il polo toscano ha mantenuto una buona stabilità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+0,2%).