Diamanti sempre piu’ trasparenti
Da anni il settore della gioielleria si batte per affermare la professionalità e la competenza della figura del gioielliere anche nell’ambito delle pietre preziose e dei diamanti, in particolare per chiedere chiarezza e trasparenza nell’informazione su prezzi di acquisto, prezzi e modalità di vendita e presunti rendimenti dei preziosi.
Una comunicazione opaca e tendenziosa ha diffuso, infatti, la convinzione che il diamante possa essere considerato un bene d’investimento, creando non pochi danni, generando perplessità e incertezze nel cliente, arrivando anche a frenare la propensione all’acquisto. E’ sempre viva l’attenzione su un tema ricco di sfaccettature come quello dei diamanti da investimento venduti dagli Istituti bancari.
Nel 2016 la trasmissione REPORT ha puntato i riflettori su un mercato con finalità meramente speculative e con poca trasparenza nella comunicazione e ha affrontato le problematiche legate alle modalità e i prezzi di compravendita dei preziosi. Con la messa in onda della trasmissione, REPORT ha portato all’attenzione del grande pubblico questo tema così denso di problematiche, avviando, così, una vera e propria operazione trasparenza. A distanza di un anno qualcosa è cambiato e si spera continui a cambiare in tempi rapidi: più attenzione e più informazione. La Consob sta vigilando sull'operato delle diamond companies e delle banche. Queste ultime, a loro volta, hanno manifestato una maggiore cautela nel proporre l’investimento in diamanti, mentre, nel frattempo, molte sono state le richieste ai gioiellieri di più approfondite informazioni da parte di quanti hanno acquistato in banca.
Dalle ricerche condotte nell’ultimo biennio da Federpreziosi Confcommercio risulta che, malgrado siano profondamente mutati comportamenti e stili di acquisto, il negozio del gioielliere rimane il luogo privilegiato per gli acquisti di preziosi, che siano gemme o gioielli.
Trasparenza e chiarezza sono più che mai all’ordine del giorno in tutti i settori e in tutti i campi e proprio una categoria come quella orafa, spesso oggetto di attenzioni non proprio benevole, deve appoggiare iniziative intese a una sempre maggiore trasparenza a vantaggio della qualificazione della professionalità. Da anni a questa parte praticamente tutti gli operatori, le associazioni, gli enti del settore orafo gioielliero ad ogni livello e in tutte le parti d’Italia si sono battuti per l’introduzione di una normativa riguardante i materiali gemmologici con l’obiettivo di tutelare il consumatore in modo che possa essere informato in modo chiaro e inequivocabile sulle caratteristiche del materiale gemmologico che acquista; rendere responsabile l’operatore (importatore, grossista, fabbricante, dettagliante) della denominazione e della qualità di quanto propone al cliente e, infine, ostacolare la concorrenza sleale.