Chi ha realizzato i miei gioielli?
“La moda è una forza importante, di cui tenere conto nella nostra società. Può suscitare emozioni, provocare, guidare, affascinare”.
Così inizia la presentazione del movimento Fashion Revolution, nato dopo la tragica data del 24 Aprile 2013, quando 1133 persone morirono con il crollo del complesso produttivo di Rana Plaza, a Dhaka, in Bangladesh.
Il movimento di caratura internazionale anima giovani designer, volontari, celebrità, attivisti e brand di moda e accessori che credono in un’industria che rispetti le persone, l’ambiente, la creatività e il profitto in eguale misura. Usando il potere dell’industria della moda per catalizzare il cambiamento, la Fashion Revolution vuole ridonare la giusta dignità alla catena di produzione. Si tratta del primo passo per la presa di coscienza di ciò che significa acquistare un capo d’abbigliamento, di design o di gioielleria, verso un futuro più etico e sostenibile per l’industria della moda, nel rispetto delle persone e dell’ambiente, come afferma Marina Spadafora, coordinatrice del Fashion Revolution Day in Italia.
“Scegliere cosa acquistiamo può creare il mondo che vogliamo: ognuno di noi ha il potere di cambiare le cose per il meglio e ogni momento è buono per iniziare a farlo”.
Un grande evento (che si è tenuto in Italia dal 23 al 29 Aprile scorso), e la presenza di tanti testimonial illustri come il maestro Bernardo Bertolucci, il musicista Saturnino Celani, l’artista/attrice Domiziana Giordano, l’attore e regista Giampiero Judica, il tenore Noah Stewart, il filmmaker Jordan Stone che, facendosi ritrarre con gli abiti al contrario, negli anni hanno aderito al Fashion Revolution Day.
Questa rivoluzione si è recentemente aperta anche al mondo della gioielleria, forma d’arte e di bellezza di antica tradizione e storia, oggi più che mai attenta alle tematiche della sostenibilità e dell’etica.
Oltre alle tante segnalazioni di supporto all’iniziativa “Who Made My Jewelry”, è nato Fairtrade, movimento che sostiene i designer partecipanti stimolando la creatività che un cambiamento positivo e collettivo del settore può portare. Con Fairtrade, infatti, la qualità, la sostenibilità e l’etica dei metalli utilizzati dai brand del settore è trasparente e certificata.
Il processo di registrazione per diventare licenziatario Gold Fairtrade è semplice e sono già numerose le società di raffinazione registrate che offrono un numero sempre crescente di prodotti e componenti Fairtrade e il recente lancio del Goldsmiths Registration Scheme ha reso ancora più facile la partecipazione, indipendentemente dalla capacità produttiva.
Un altro vantaggio della registrazione è il riconoscimento del marchio, un logo comprensibile con cui le persone si sentano a proprio agio e che comunichi in maniera trasparente il sistema di provenienza ai clienti.
E così Fashion Revolution accoglie i gioiellieri incoraggiandoli a chiedere "Chi ha creato i miei gioielli?".