Boom degli orologi svizzeri: + 10,5%
La Fédération de l'industrie horlogère suisse (Fh) ha evidenziato come nel primo semestre 2018 l'export di orologi dalla Svizzera sia cresciuto su base annua del 10,5% a 9,03 miliardi di euro. Un dato importante, soprattutto alla luce del fatto che dal 2015 non veniva superata la soglia di 10 miliardi a metà anno e che si tratta a tutti gli effetti della crescita più evidente dal 2012 per il primo semestre.
Guardando ai dieci mercati principali, per il primo semestre di quest'anno sono da registrare incrementi per i primi sei. A partire da Hong Kong a +29,5%, Usa +9,1%, Cina +13,4%, Giappone +14%, Germania +6,8%, Francia +17,5%. Al settimo posto il Regno Unito con un -10,9% che conferma la fine dell'effetto sterlina debole che aveva spinto gli acquisti esteri.
Dopo Singapore, ecco l'Italia a -13,3%, con una contrazione che secondo gli esperti sarebbe dovuta ai riflessi sui consumi delle incertezze economiche e politiche. Al 10° posto gli Emirati arabi uniti (+3,4%).
I dati, inoltre, evidenziano come a giugno siano cambiate le percentuali ma non la geografia complessiva della top ten: a spingere l'export sono stati i prodotti delle gamme media ed alta, con fascia di prezzo tra i 500 e i 3.000 franchi (+9,2%) e della fascia di prezzo sopra i 3.000 franchi (+16,7%).
Tornando alla Svizzera, Swatch Group - con Richemont e Rolex al vertice dei gruppi elvetici del settore - con i suoi dati aveva anticipato la conferma della ripresa: nel primo semestre 2018 aveva infatti realizzato un fatturato record di 4,26 miliardi di franchi ed un utile netto di 468 milioni di franchi. Il gruppo guidato da Nick Hayek prevede un'espansione anche nel secondo semestre.
Per la Federazione dell'industria orologiera svizzera, infine, il settore dovrebbe chiudere l’anno in corso con una crescita decisamente solida.