Alla ricerca di idee per cavalcare la rivoluzione digitale
La “disruptive innovation”, neologismo creato dal professore Clayton Christensen, è l’unica àncora strategica per non subire, bensì cavalcare la rivoluzione del digitale. In un contesto molto competitivo, incalzato da una trasformazione digitale costante e continua, ricorrere a fonti esterne per immettere in azienda nuova linfa vitale può portare innovazione o, meglio, open innovation, paradigma coniato dall’economista americano Henry Chesbrough, un invito a lasciar fluire in azienda stimoli nuovi e input innovativi provenienti da fuori. Aprirsi all’esterno per crescere e adeguarsi alle trasformazioni esterne è diventato un imperativo.
La partenza è sempre la fase più difficile, decidere di aprire le porte dell’azienda per lasciarsi contaminare da forze esogene rappresenta il punto di rottura per avviare una vera open innovation. Secondo i dati dell’Osservatorio sull’Open Innovation sempre più aziende, anche le Pmi, scelgono di affidarsi a partner esterni per produrre idee dirompenti, all’altezza di un mercato 4.0.
L’ecosistema di attori ai quali poter attingere per migliorare l’innovazione è ampio: università e centri di ricerca (scelte dal 35% delle aziende), il mondo delle startup (preferito dal 20% delle aziende) ma anche call4idea (11%), concorsi per raccogliere idee innovative da supportare e integrare in azienda oppure i hackathon (9%), maratone digitali durante le quali gli sviluppatori forniscono veri e propri concentrati di soluzioni innovative per le imprese.
Qualsiasi sia la scelta, affinché ci siano scambio e osmosi effettivi tra il committente e i partner esterni, con un contagio di idee innovative da poter integrare negli ingranaggi industriali, è fondamentale che i soggetti esterni siano disposti ad intrecciarsi nella trama della governance e delle logiche aziendali e che l’azienda sia realmente coinvolta, in modo dialettico, nel processo e che sia pronta ad incubare e a dare ossigeno ai nuovi germi di innovazione, accettandone l’impatto disruptive.