Nuove prospettive per l’industria del lusso
Dall'analisi condotta su circa 40 profili manageriali di aziende leader del lusso e 2.000 utenti tra Francia, Germania, UK, Italia, Spagna, Svizzera e Usa, emerge che l’industria del lusso è riconosciuta per tre fattori principali: qualità, per il 64% dei clienti del lusso, artigianato, per il 42%, creatività, per il 38%. Per Boston Consulting Group (BCG) e Comité Colbert è tuttavia la sostenibilità la chiave per l’innovazione e il suo sviluppo. Nonostante la grande resistenza e le performance tornate a livelli pre-covid, sono numerosi i cambiamenti che deve affrontare, dalla filiera di produzione, al ciclo di vita dei prodotti, la relazione con i clienti, la corporate responsibility e la globalizzazione
Responsabilità
Dal vantaggio competitivo all’imperativo collettivo, i brand devono guidare verso la transizione ESG in coalizione. Per il 60% dei consumatori, il lusso deve diventare promotore di iniziative di transizione ambientale e sociale e per un altro 85% le case di moda dovrebbero impegnarsi maggiormente nella gestione dell’intero ciclo di vita dei propri prodotti.
Relazione con i consumatori
Dall’esperienza fisica al punto di contatto digitale, l'eccellenza del lusso deve essere declinata in nuove esperienze di consumo. Quando si parla di digitale, il 65% degli intervistati percepisce l’industria del lusso in svantaggio rispetto ad altri settori. Quasi 7 persone su 10 reputano l’esperienza digitale dei brand del lusso lontana dall’esperienza in store. Investire nel metaverso può essere l’opportunità per assicurarsi un punto di contatto con i clienti. Il 64% dei consumatori, tra i 18 e i 34 anni, crede che il metaverso faciliti la scoperta di brand di lusso e il 59% crede che questo possa replicare la funzione dei social media per come li conosciamo oggi
Globalizzazione
Tra il 2021 e il 2025 i due terzi della crescita delle aziende avverrà fuori dall’Europa e dagli Stati Uniti. Oltre alla Cina, si aspetta una grande crescita del mercato del lusso in India, destinato a raggiungere i 3,7 miliardi di dollari nel 2026, per l'aumento della popolazione e l’incremento dell’urbanizzazione. Le aziende dovranno rivalutare i rischi della globalizzazione e assicurarsi che le supply chain siano agili per adattarsi velocemente a contesti sempre più incerti.
Produzione e risorse
Di fronte all'emergenza climatica e geopolitica, si registra un aumento dello squilibrio tra il fabbisogno di materie prime e la loro disponibilità. La collaborazione tra gli operatori del settore è la chiave per avviare una profonda trasformazione del settore e sviluppare standard solidi e condivisi. È necessario migliorare la tracciabilità per controllare la catena di approvvigionamento e accelerare l'innovazione, non ancora considerata una vera capacità distintiva dell'industria.
Ciclo di vita dei prodotti
L’industria deve riconciliare sostenibilità, utilizzo, rarità e novità. Una strada cruciale per gestire il ciclo di vita dei prodotti è il mercato del second hand, con una crescita a doppia velocità rispetto a quella dei nuovi prodotti e un valore stimato in 50 miliardi di dollari entro il 2025.
Federica Frosini, Editor in chief VO+