Un rubino? È per sempre!
È un corindone rosso, semplicemente, ma racchiude in sé leggende e benefici, storie d’amore e memorie antiche. E fa sognare chi lo indossa.
Il rubino è una pietra rara, soprattutto quando di grandi dimensioni, il cui colore evoca l’energia, il calore, l’amore e, in primis, la passione.
Si trova anche blu, una varietà particolarmente pregiata al pari del “sangue di piccione”, o con sfumature tendenti all’azzurro, al violaceo, al bruno, al giallo.
Al pari dello zaffiro è la pietra più dura dopo il diamante, ma, nonostante questo, gli esperti gioiellieri sono particolarmente cauti nella sua lavorazione durante il taglio.
Qualche inclusione, talvolta, dovuta all’origine naturale, ed effetti ottici incredibili: il rubino stupisce se tagliato a cabochon o a stella a sei raggi, ed è notoriamente considerato simbolo di nobiltà e virtù. È la pietra della vitalità e stimola il primo chakra aumentando l’energia vitale ed evocando ad entusiasmo, gioia e libertà.
Tra le pietre predilette, insieme ai diamanti, come anello di fidanzamento, come ricevuto dalla bella Eva Longoria dal suo Josè Antonio Baston.
Secondo la leggenda, il rubino ha origini antiche, legate al sangue di un demone, Bala, mentre per i greci si chiamava antrax – carbone vivo, e ritenevano che, se esposto al sole, si tramutasse nel colore dei carboni ardenti, eguagliando la potenza del sole. Le popolazioni nordiche sono legate, ad esempio, alla leggenda dell’Anello dei Nibelunghi, con Sigfrido che li sconfisse con la sua spada proprio tempestata di rubini rossi.
I giacimenti di rubini più importanti si trovano in Birmania, Thailandia, Sri Lanka e Tanzania e i rubini thailandesi hanno una sfumatura brunastra o violacea, mentre in Tanzania si trovano quelli dal colore dal viola al rosso scuro.
Il più caro al mondo? Della Birmania, fu venduto 5 anni fa in un’asta Sotheby’s per 30 milioni di dollari. E il più grande rubino adatto al taglio, 400 carati, fu trovato in Myanmar e diviso in tre parti, mentre è celebre il Black Prince’s Ruby sulla corona inglese, il Timur Ruby incastonato su una collana di gioielli della corona inglese, e, sempre parlando della ricca collezione di preziosi della Regina Elisabetta, quelli che adornano la sua tiara burmese, diadema con 96 rubini donati dal popolo birmano nel 1947 in occasione del matrimonio con Filippo.