Sostenibilità e omnichannel
Due frontiere oggi cruciali: questo il messaggio emerso dal 24° Fashion Summit, organizzato da Pambianco e Deutsche Bank in Borsa Italiana, e intitolato “La sfida dei fashion brand tra sostenibilità e omnichannel”.
Un messaggio declinato dalle ricerche presentate nel convegno, da quella di apertura di David Pambianco, CEO di Pambianco, alle analisi di Erika Andreetta, partner PwC, di Francesca Di Pasquantonio, head of global luxury research Deutsche Bank e Sara Bernabè, country manager di Planet.
Se l’omnicanalità è attiva almeno dagli anni 2000, la sostenibilità ha coinvolto le aziende italiane con qualche ritardo, rispetto ai competitori internazionali, ma il riallineamento è arrivato.
Nella ricerca di Pambianco sono emersi alcuni esempi di brand italiani che nel 2008 non adottavano il bilancio di sostenibilità, e invece oggi si sono attrezzati su questo fronte.
Le ricerche hanno esplorato il comportamento di questo consumatore, evidenziando una caratteristica chiave per entrambe le sfide della sostenibilità e dell’omnichannel: il passaggio generazionale del mercato.
A guidare i trend e a condizionare le strategie di distribuzione i Millennial e la successiva generazione Z, che alzano continuamente l’asticella tecnologica: oggi utilizzano l’home assistant per fare acquisti almeno una volta al mese, il 17% dei Millennial e il 23% della generazione Z.
I consumatori stanno mettendo sotto pressione i brand – ha detto Di Pasquantonio - il vero lusso sarà tale solo se sostenibile. La sostenibilità sarà un pilastro della brand equity”.