Profitto e tecnologia amici della sostenibilità?
«Spesso si pensa che la sostenibilità possa essere in antitesi con la profittabilità»: così Marc Sondermann ha sottolineato l’importanza di seguire il progresso tecnologico e al contempo l’opinione pubblica, con i giovani in pole position, e la dilagante preoccupazione per il futuro del pianeta.
«La sostenibilità per noi è stata rilevante fin dagli inizi - ha spiegato Francesca Toninato, ceo di 7 For All Mankind International, che nel 2020 celebra i 20 anni - Una scelta nata dalla considerazione di ciò che è rilevante per i consumatori». L’azienda ha messo al centro autenticità e trasparenza nei confronti del consumatore e la durata di un indumento, tema importante per un marchio premium-luxury.
L’azienda ha scelto la via del plastic free: «Per i 20 anni comunicheremo i nostri obiettivi di carbon footprint, di consumo di acqua, energia e additivi chimici. Il nostro è un approccio a 360 gradi, che richiede anche un alto grado di trasparenza nei confronti dei nostri dipendenti».
A proposito di sostenibilità, Save The Duck spicca particolarmente come azienda fondatrice del "piumino senza piume", 100% animal free, e che da tempo lavora anche per garantire trasparenza anche dal punto di vista del lavoratore. Il consumatore finale deve quindi essere educato a capire i processi aziendali e comprendere cosa vuol dire sostenibilità in tutti questi settori.
Isko, colosso turco del denim, ingredient brand di uno dei segmenti più inquinanti nel mondo della moda, punta sull'innovazione responsabile, perché non è necessario per forza consumare meno, mentre è fondamentale lavorare sulla qualità dei materiali e sull'innovazione di prodotto e processo.