Orologi: follia e vanità
Tutto iniziò con gli Swatch, tra portabilità e colori. Oggi, poi, l’orologio piace se è diverso dal solito, soprattutto ai più giovani. Tutto questo è frutto delle esigenze dei mercati arabi e russo, con la ricchezza come cifra stilistica.
E allora largo alle follie estetiche e inusuali che ad oggi influenzano in maniera determinante il mercato del collezionismo, tanto che nel 2018 questo tipo di sotto-ambito nel mondo dell’orologio ha conquistato uno spazio fisso nelle più importanti manifestazioni di settore.
Non si parla infatti soltanto di artigiani ma anche di realtà come Hublot, marchio in forza al gruppo Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy) che ha fatto della stravaganza il proprio elemento distintivo grazie ad una cassa realizzata unendo elementi diversi che possono mutare nei colori e nei materiali dando luogo ad una quantità infinita di variazioni.
Materiali ad alto impatto estetico, anche ostici da lavorare, per orologi davvero esclusivi e unici come per quello che Richard Mille ha realizzato con e per Sylvester Stallone, con bussola inseribile con un attacco a baionetta e realizzato in soli venti esemplari.
Alle navi spaziali in stile Guerre Stellari si ispira l’Urwerk di Felix Baumgartner, mentre i collezionisti di Maximilian Büsser amano già l’Horological Machine N°9, nave spaziale disegnata a cavallo fra ironia e logica, derivante da scelte tecniche di valore assoluto. Dettagli ed estetica di prim’ordine per pezzi da collezione che fanno girare la testa.