L’oro batte i titoli di stato
La London Bullion Market Association afferma che l’oro ha volumi di scambio sulla piazza britannica (stando ai dati difine 2018) che arrivano a circa 42 miliardi di dollari al giorno.
LBMA ha inoltre calcolato anche l’indice di liquidità dell’oro e degli altri metalli preziosi, con gli stessi parametri e la stessa metodologia applicati nel 2013 da Eba per valutare altri asset.
I risultati hanno evidenziato come l’oro abbia un indice è pari a 0,000018: punteggio superiore a quello ottenuto dagli «Asset liquidi di alta qualità» (Hqla), come i corporate bond (0,188) e i titoli di Stato, che con 0,058 l’Autorità bancaria aveva inserito in una categoria speciale, come asset estremamente liquidi.
Inoltre, argento, platino e palladio hanno un indice di liquidità superiore a quello dei titoli obbligazionari, tra 0,0002 e 0,0017.
«Grazie a questi nuovi dati – ha affermato Ruth Crowell, CEO di LBMA – i regolatori e gli investitori potranno vedere con occhi diversi il mercato Otc dei metalli preziosi».
Per l’associazione londinese, infatti, preoccupa il Net stable funding ratio (Nsfr), riferito alla copertura dal rischio liquidità nel lungo periodo: le banche, infatti, a partire dal 2021 dovranno finanziare le attività dell’anno successivo con un pari volume di risorse stabili.
E se anche l’oro venisse trattato come le altre “commodities”, secondo LBMA molte banche potrebbero scegliere di interrompere le transazioni con gravi ricadute sul mercato.