Export: “Monitorare la situazione politica internazionale e sostenere il Made in Italy”
Nei primi tre mesi del 2018 i dati relativi all’export sono particolarmente positivi per il comparto orafo. L’incremento del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, infatti, come delineato nella nota congiunturale realizzata sulla base dei dati Istat dal Centro Studi di Confindustria Moda - alla quale aderisce anche Federorafi, restituisce l’immagine di un commercio estero in ripresa soprattutto per l’oreficeria/gioielleria (+5% per circa 1,3 miliardi di euro), mentre risultano in flessione la gioielleria in argento e quella in metalli placcati.
Per quanto concerne le vendite all’estero, l’oggettistica in metalli preziosi è in crescita del +12,1%, mentre le creazioni in perle raggiungono +55,2%, e calano bigiotteria (-2,4%) e cinturini in metalli preziosi (-17,3%).
Se da una parte, secondo Federorafi, i dati trimestrali vanno letti con cautela in attesa di quelli semestrali che saranno diffusi a settembre, si registrano importanti dettagli anche dal punto di vista geografico. Nel primo trimestre 2018 crescono Svizzera (+23,4%), Stati Uniti (+3,3%) e Francia (+11,1%). Hong Kong, invece, accusa una flessione del -18%. Se il semilavorato tiene bene in quel mercato, il gioiello finito vede le aziende registrare un rallentamento, probabilmente a causa di diversi fattori e come naturale assestamento rispetto alla forte crescita dello scorso anno.
In negativo anche la performance degli Emirati Arabi Uniti (-19,9%), bilanciata dalla ripresa della Turchia a +12,3%.Bene anche il Regno Unito, in aumento del +23,7%.
Per l’andamento delle singole province, in testa il distretto orafo di Valenza con il 29%, seguito da Arezzo (27,6%) e Vicenza (19,8%).
“I dati confermano il sentiment degli operatori rispetto ai mercati di riferimento – ha commentato Ivana Ciabatti, Presidente di Confindustria Federorafi – con in aggiunta le preoccupazioni riguardanti lo spostamento di parte del business verso la Turchia in quanto paese produttore molto spregiudicato e dove il Governo locale adotta politiche di attrazione e di incentivo molto aggressive. Molto positiva la conferma delle buone performance del mercato USA dove da due anni le politiche di sostegno delle nostre esportazioni messe a punto da Federorafi con l’Agenzia ITA/ICE attraverso gli accordi con la GdO USA stanno danno i loro frutti. Speriamo che le politiche protezionistiche di Trump e quelle di ribilanciamento dell’UE, che noi non condividiamo, non avviino una pericolosa escalation”.
Come andranno i prossimi mesi? “Confidiamo in un consolidamento del mercato USA, in una ripresa degli EAU e in nuove interessanti opportunità in Cina alla luce delle forti riduzioni dei dazi che da inizio luglio sono entrate in vigore e che dovrebbero incentivare le esportazioni dirette verso il paese asiatico. Stiamo monitorando con attenzione l’evolversi della situazione in alcune aree di grande potenziale nel medio termine come l’Africa (Nigeria in primis). Un cauto ottimismo sui mesi a venire nella speranza che le tensioni internazionali non aumentino e che il nostro nuovo Governo prosegua nelle azioni di sostegno del Made in Italy trasformandole da straordinarie in ordinarie”.