Corallo: tra mito e varietà, per gioielli portafortuna
Storicamente il corallo evoca antichi miti e paesaggi paradisiaci: la tradizione popolare, infatti, lo vedeva come antidoto efficace contro il veleno degli scorpioni e più semplicemente da sempre è utilizzato per la realizzazione di particolari e colorati gioielli portafortuna, tra animali marini o fantastici o fiori che abbelliscono scollature e mani.
Il corallo con le sue ammaliante sfumature porta con sé tantissime e variegate immagini che si intrecciano alla cultura italiana in primis. Del resto, proprio i mari che bagnano il Bel Paese sono stati per decenni l’habitat naturale di questa meraviglia.
Se da una parte le sfumature più tenui possono avere il loro fascino e, secondo gli esperti, combattere addirittura nervosismo e paura, va sottolineato però l’appello dai biologi sul fatto che il corallo stia perdendo progressivamente il suo naturale colore rossastro, a causa del surriscaldamento della Terra.
Il corallo nel Mediterraneo oggi va tutelato: a partire da quello di Sciacca, famoso dopo la scoperta nei fondali nel 1875.
Oggi il corallo è per intenditori, collezionisti e veri esperti molti dei quali vantano una vera e propria tradizione familiare che passa di generazione in generazione, mentre negli anni 30 e poi negli anni 70 questo materiale visse il suo vero Rinascimento, soprattutto abbinato all’onice, ai diamanti, a turchesi o ametiste.
Questa estate torna a rivivere in passerella con la creatività di designer come Fausto Puglisi che, per la nuova collezione ha prediletto il bianco e il nero con uniche note di colore le variazioni di corallo, di un rosso vivo e intenso, simbolo della creatività.
Corallo, protagonista anche durante la scorsa edizione di VICENZAORO January 2018 all’evento “Green and Blue Jewellery, Environmentally Sustainable Luxury” curato da CIBJO, la Confederazione mondiale di gioielli, durante il quale si è discusso sull’importanza della sostenibilità e della responsabilità ambientale nel settore della gioielleria.
Un particolare occhio di riguardo è stato riservato al mondo del mare, appunto, nel quale la produzione di gemme sostenibili è ormai realtà e può fungere da portabandiera di un nuovo modo di approcciare questo settore nel rispetto e nella tutela dell’ambiente e delle sue preziose risorse.